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TIRO al BARATTOLO

mantovani

al cospetto di Dio

Ho letto sui quotidiani di oggi, 1 giugno 2013:

“Sentenza abnorme, giudicata così anche dalle nostre opposizione che sono rimaste mute. È una sentenza che grida vendetta al cospetto di Dio”, attacca Mantovani.


a Mantovani ho scritto:

Egr. Sig. Mantovani
Sono tante cose che “gridano vendetta al cospetto di Dio” come recita il catechismo della Chiesa Cattolica: l’omicidio, l’atto impuro, l’oppressione dei poveri, il defraudare l’operaio. Non certo una sentenza della magistratura che, nella fattispecie, non saprei a cosa associarla.
Potrei invece associare l’oppressione dei poveri e il defraudare l’operai – invertendo la tecnica – col la sovrabbondanza del compenso per assoggettare, silenziare o far cambiare idea e casacca. Il denaro ha un grande potere che obnubila e disorienta.
Non so se la sentenza di Milano gridi vendetta al cospetto di Dio, certamente lascerei Dio al di fuori di queste beghe umane. Piuttosto chiamerei in ballo la “Misericordia” di Dio affidando ad essa tutti coloro che in queste faccende sono coinvolti: dai giudici ai Pm, dagli avvocati ai testimoni, dai condannati a tutte le persone entrate nel giro delle “serate eleganti”.

Cordialmente

Don Luciano Cantini

se arriva una risposta la scrivo qui sotto.


Molto Reverendo Don Cantini,

La ringrazio per le riflessioni che ha voluto inviarmi. Vorrei però far osservare che dietro la vicenda paradossale di Silvio Berlusconi ci sono altre migliaia di vittime della non-giustizia italiana. Uomini e donne ingiustamente condannati e distrutti moralmente, economicamente e professionalmente. Il 40% circa dei detenuti è in attesa di giudizio e chissà quanti innocenti! Li vada a visitare. Lo spirito cristiano ci invita a non giudicare e ci sprona certamente al perdono e alla misericordia, ma anche all’impegno per una società più giusta e vera. Quanto poi al compito di dare patenti, prima riflettiamo.

Un caro saluto,

Mario Mantovani